Le parole di Giancarlo Ciccarone
- Dettagli
- Creato: Mercoledì, 04 Dicembre 2013 10:52
Riportiamo con grande entusiasmo le parole di Giancarlo Ciccarone
"La Torretta per la produzione dei suoi vini, usa solo uve raccolte da vigne di oltre 50 anni, allevate ad alberello pugliese, site nei comuni di Manduria, Guagnano, Lizzano e Torricella; distanti dal mare solo pochi chilometri.
Il Negroamaro è figlio di una vigna ad alberello, di oltre 60 anni, che vuol dire uva con un dna dagli aspetti e dalle caratteristiche di acidità, di sapidità e polifenoliche degne di nota. Ritengo che la presenza di tali prerogative, aiuti a salvaguardare i sentori e gli aromi tipici del vino da Negroamaro per un tempo decisamente lungo, sicuramente per più annate.
ENNE
Negroamaro I.G.T. 2011 – 13,50° gr.
Colore: rosso rubino con unghia leggermente granata, alquanto denso ma non impenetrabile.
Naso: si adegua al calice leggermente schivo, ma non si fa attendere troppo e i primi sentori ricordano una gustosa ciliegia ferrovia matura, mora di rovo, lamponi e cacao fondente ben assemblato, legno mediamente tostato, pot pourri di fiori rossi e menta.
Bocca: si fa subito caso alle sue caratteristiche, tannino nobile ampio e fine, a braccetto con una sapidità costante che bilancia con un’acidità nel fondo. Note astringenti denotano un alto contenuto polifenolico tipico del vitigno. L’alcol è ben gestito, non è mai prorompente. Tutto ciò permette di captare al meglio le sensazioni gustative franche e mai surmature, dalla buona corrispondenza olfattiva, completano il tutto una cornice di note di cacao e vaniglia.
FUE’
Negroamaro Rosato I.G.P. 2012 – 12,50° gr.
Si fa presto a dire rosato! Cosa è veramente e quale palato dovrebbe soddisfare pare sia ancora un mistero. La maggior parte dei produttori cercano le strade più brevi e sicure per costruire un prodotto facile e rassicurante, che riesca a scalzare l’idea atavica, di un vino ne rosso ne tantomeno bianco che alla fine non da di niente, buono solo quando l’alternativa è l’acqua!!!
A La Torretta, pare le idee sono alquanto diverse, il rosato è uno tipologia enologica nobile al pari dei rossi e dei bianchi, segue tradizioni di qualità degne delle migliori D.O.P. pugliesi o dell’Abruzzo e della Provenza. La volontà di creare prodotti di qualità è sentita per tutte le espressioni aziendali.
Colore: rosa corallo con unghia liquida.
Naso: nel calice esprime una immediata ed interessante atmosfera, un bouquet di gerani rosa e bianchi e rose rosse, quindi note aromatiche tipiche del vitigno, dolci sentori di fragola e lamponi hanno sposato il melograno, di contorno una speziatura di cacao, menta e pepe bianco.
Bocca: come già detto in presentazione le sensazioni di sapidità e acidità del Negramaro Rosato FUE’ sono note ben coordinate con i sentori captati all’olfatto e presenti nel palato, certo spiccano le note di frutta fresca e la speziatura ma tutto ottimamente ben assemblato e di assoluto rilievo.
Opere prime scritte e interpretate con idee ben chiare e lungimiranti, la tipizzazione del vitigno e del suo terroir. Tale attenzione fa si che alcuni palati potrebbero addirittura trovarsi spiazzati immaginando di bere vini con metriche conosciute e melodiose. Qui la musica è diversa; raffinata ma non mielosa, decisa ma brillante.
All’appello manca un terzo vino, il primitivo di Manduria D.O.C. MITI 2011 che verrà imbottigliato il prossimo autunno."
Fonte: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10201276197019973&set=gm.405817142855706&type=1&theater